Da un certo punto di vista, più che ad ideologie contrapposte mi pare di osservare un’insistente componente antipolitica!
Non è antipolitico rigettare un patrimonio culturale, storico e legislativo sviluppatosi dopo la fine della Seconda Guerra mondiale ? Non lo è un rischio di tagliare strutture ed istituti pubblici importanti; o addirittura delegarli in qualche modo a privati ?
Tutto questo può derivare da un neoliberismo attuale, che vede sviluppo sociale solamente partendo da categorie benestanti e imprenditoriali (la teoria economica del trickle-down).
Ribadire la norma dei diritti fondamentali preesistenti allo Stato, di quei diritti con carattere di universalità e concretezza, diviene allora di estrema importanza – avendo certi rischi che ne farebbero un ornamento o una cornice priva di disegni concreti -.
Mirko Salotti