Trascrizione dell’ Appello al Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte e al mondo politico italiano.
Video pubblicato in https://youtu.be/gKxPAzHTeng .
Vorrei fare un appello alla luce delle dichiarazioni che ho letto da poco sul Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte, accusato di essere in qualche modo una persona comandata, pilotata nelle proprie scelte da parte dei due vice-Presidenti del Consiglio.
È chiaro che un Presidente del Consiglio dovrebbe dettare la linea del Governo.
Però, al di là di questo, vorrei risalire un momento “a monte” – forse è una cosa scontata, forse no -.
Noi siamo nella Repubblica italiana che ha alla base, come testo legislativo, una legge fondamentale: la Costituzione.
E questa Costituzione è fatta in un solco preciso, in una cultura precisa, che è quella del secondo dopoguerra mondiale.
Quella tradizione, quel patrimonio culturale che ha dato la luce anche all’O.N.U. e ai suoi Uffici, che ha dato alla luce la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, quel periodo storico che si emancipava dal regime: che non era quello dei Faraoni, quello di Hammurabi, quello di qualche antica tirannia, …ma era quella del Nazi-fascismo, dell’accordo nazi-fascista per cui ci fu una guerra, che lo vide perdente, rovinosamente.
Per cui, in questo solco di tradizione, noi dovremmo capire che la persona acquista un valore centrale ; i diritti umani fondamentali non sono un “optional”.
E il garantire la centralità della persona significa attuare il Diritto; significa attuare i primissimi articoli della Costituzione, che non vuole discriminazioni tra le persone, che vuole superare gli ostacoli alle persone quando potrebbero essere impedite ad avere stessi diritti e stesse possibilità.
Lo stesso Dipartimento per le Pari Opportunità è in attuazione dell’articolo 3 della Costituzione, e non solo quello.
Quindi, una Costituzione che vorrebbe anche – in modo stabile – che non si ricostituisse il partito fascista.
Quindi, non è una “cosa casuale”: è una cosa determinata storicamente.
È un quadro.
Noi possiamo avere tanti partiti, ma non dobbiamo prescindere -a cose normali – da quel quadro, da quella linea (diciamo così) di “garanzia di invariabilità”.
Veniamo al dunque. Se noi facciamo di una persona stabile nel territorio, con dei figli, che è un utente ..un consumatore ..di servizi stabili come ospedali, scuole e quant’altro, che magari contribuisce al bene del Paese facendo attività di calciatore o di pulizia o altro ..e lo trasformiamo in un “migrante fantasma” : fino a che punto noi garantiamo questi diritti umani fondamentali ?
Se noi facciamo di una persona sola che è in mezzo al mare una “merce di scambio”, per dire che se lo aiutiamo è meglio di no o è meglio di sì .. perché poi succede questo succede quello.. : costui non è un “soggetto di diritto” , diventa un “oggetto”.
È giusto trasformare le persone in oggetti ? Fare sperimentazioni politiche (diciamo così) ?
Vorrei far capire che Noi dobbiamo riallacciarci ..e abbracciare quella cultura de secondo dopoguerra, che voleva tanto emanciparsi ..da quella realtà di Diritto, da quel sistema che esisteva – certamente ( ! ) -, ..ma che era poco vivibile, come il regime di Hammurabi. ..No, scusate: [come] il Nazi-fascismo.
Vi prego di fare in modo che si garantisca questa realtà, ..prima di fare accordi inter-Continentali con “ultradestre” incostituzionali, genocide e quant’altro.
Ampia documentazione al riguardo.
Resto a disposizione!
Mirko Salotti